La Parola – Terzo incontro Ma.Gi. 25-28 luglio 2013

La terza assemblea della fraternità dei Ma.Gi., dal 25 al 28 luglio 2013 si è aperta con una “caccia al tesoro”.

Nella serata del 25 luglio siamo arrivati ad Assisi, dove tutte le fraternità dei Ma.Gi. provenienti da Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Toscana ci siamo incontrati per condividere il cammino intrapreso.

La maggior parte di noi aveva partecipato gli anni precedenti, per alcuni di noi era uno dei tanti “misteri”.

I Ma.Gi. di Lamezia Terme, i più lontani, hanno fatto la prima tappa (ed io che scrivo ne sono parte) a Rivotorto, dove già si respirava la Parola di Francesco, l’alter christus e fonte di ispirazione per l’operato di Madre Giovanna; lì abbiamo con tutti noi stessi vissuto, attraverso il racconto di Suor Caterina, la semplicità della vita di Francesco, completamente concessa al volere del Cristo.

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L’accoglienza alla casa delle Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato su ad Assisi è stata di quelle che difficilmente dimenticheremo; ricorda molto la parabola del Padre misericordioso, colui che ha accolto i suoi figli con una grande festa!

Rifocillatici, raggiungiamo poco distante da lì, Villa Eteria, la struttura di accoglienza dove abbiamo alloggiato per tutte le notti.

Abbiamo trovato sulla porta di ogni stanza un cartello come questo:

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Al di là del simpatico e fraterno  gesto, questo era un indizio della nostra “caccia al tesoro”, ossia la Bibbia ed il lume, la Parola che ci illuminava il cammino! Il tema di questo terzo incontro era appunto la Parola.

Il giorno seguente siamo entrati nel vivo della Parola e ci siamo incamminati alla volta del Santuario delLa Verna (AR), il luogo dove Francesco ha ricevuto le stimmate.

Un paesaggio rimasto inalterato nel tempo, dove da secoli la vita monastica procede mantenendo la spiritualità originaria.

Lo Spirito di Nostro Signore, di San Francesco, ci hanno avvolto e protetto per tutto il tempo.

Essere lì a La Verna non era casuale, rappresentava per la Fraternità la “chiamata”. Durante la messa, il frate nell’omelia dice: “Voi siete qui perché Dio vi ha chiamati!”… ecco la conferma che tutto ciò che stiamo compiendo è solo voler di Dio!

Piccola parentesi: l’emozione gioca brutti scherzi; in un tentativo di esprimere la mia gratitudine a Suor Caterina per tutto quanto di bello è potuto accadere nella mia vita, lei mi disse: “non sei tu che hai scelto noi, è Dio che ha scelto te e la tua famiglia!”… un’altra grande conferma!

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La fratellanza.

Il mattino seguente, nella pace di Villa Eteria, ci si preparava per una giornata di lavoro.

Dopo le lodi mattutine, la messa nella cappella dove Madre Giovanna vegliava su di noi, il sacerdote ci parlava di fratellanza: era proprio per quello che eravamo li, per sugellare il nostro spirito di fratellanza con le Suore e con i nostri confratelli.

Subito dopo la messa, nell’aula che pochi giorni prima era stata sede del Capitolo Provinciale per le nostre sorelle, abbiamo, con entusiasmo, curiosità, e “chiesa” aperto i  lavori, guidati da Suor Caterina e dalla Superiora Provinciale Suor Gloria.

Abbiamo messo in discussione il nostro cammino a fianco delle Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, le modalità di condivisione della formazione francescana, cercando di adottare una linea comune per le fraternità dislocate sul territorio; abbiamo pensato che se teniamo aggiornato un calendario con i compleanni di ognuno di noi, ognuno di questi giorni diventa un’occasione per sentirci e per tenere stretti i rapporti; abbiamo appurato che questi incontri portano linfa alla nostra vita terrena e ricchezza al nostro spirito cristiano, per cui non sarebbe affatto male se ci incontrassimo anche in altre occasioni (ad esempio, un incontro intermedio in Calabria, avendo anche la possibilità di ospitare i Ma.Gi. nella struttura Bethel Tabor a Dipodi); i Ma.Gi. non hanno delle regole ma cercano pian piano di creare un’identità propria: abbiamo chiesto di poterci chiamare Fraternità più che gruppo, di avere un simbolo distintivo comune e in quanto fraternità di poter rinnovare, almeno in occasione delle future assemblee annuali, la promessa di appartenenza Ma.Gi..

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Padre, Nostro.

Alla fine dei lavori, abbiamo recitato i vespri nella suggestiva chiesa di San Damiano. Lì il frate ci parla della preghiera che ci avvicina a Dio, che la preghiera delle preghiere è “Padre Nostro” e racconta come San Francesco nel recitarla, si soffermò appena alla prima parola, “Padre” meditando sulla bellezza assoluta della parola.

Padre, appunto, colui che unisce e guida verso un cammino.

Ma.Gi., lasciamoci prendere per mano dal Padre ed usiamo i suoi insegnamenti non per noi stessi ma per il bene comune.

Il giorno della partenza abbiamo accolto con gioia la cara Madre Liliana, superiora generale, la quale ci ha anche accompagnati per la messa domenicale a Santa Maria degli Angeli.

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…Questa la dovete leggere, racchiude l’essenza della carità e della francescanità:

percorrendo la via tra il parcheggio e la Basilica di Santa Maria degli Angeli, un mendicante era seduto a terra chiedendo l’elemosina. Avvicinatasi Suor Gloria, questi le ha chiesto in dono il suo crocifisso. Non ho scattato foto perché quel gesto, il togliersi il crocifisso per donarlo al mendicante, a sua volta sorridente per il dono ricevuto, personalmente non lo dimenticherò mai.

 

Sono Giovanni, ho scritto in prima persona, sperando di aver interpretato le emozioni di gran parte di noi/voi, ma certo che sia io che voi da queste giornate abbiamo bevuto un dolcissimo succo.

A voi Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato il nostro più caro ringraziamento.

A Te, mio DIO, grazie

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